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December 14, 2017

Il Lusso vi Cambiera' la Giornata, se non la Vita.


Una pizza farcita di diamanti, immangiabile ma bellissima da guardare. Un paradosso ma anche un lusso ( grazie Red Velvet!)

Un post breve e anomalo; una riflessione veloce , dopo la mia promessa di non mollare con il blog e dare il mio punto di vista sul 'favoloso' mondo fashion che ci circonda.
Natale, tempo di regali e auto-regali, costosi e non. Da qui e' partita la mia osservazione sulla come il lusso possa rendereci la giornata e a lungo termine, la vita, migliore o meno peggiore di quanto complicata sia per tutti noi. 

Intendo la parola lusso in senso ampio, non solo materiale ma estesa anche alle esperienze (dormire, avere tempo libero, andare ad eventi e sfilate, viaggiare, andare a concerti, spettacoli, a teatro etc...) ma nel suo significato preciso ( vedi Treccani)  riferito a cio' che '' ha carattere voluttuario e non e' necessario, utile o semplice''. Il prezzo quindi non conta, in quanto il lusso e' relativo ai gusti e alle abitudini di ognuno di noi.

Il lusso, regalato o auto-regalato ( insisto su questa seconda opzione in quanto e' quella di cui spesso ci dimentichiamo) ci solleva dallo stress della routine quotidiana, dalle ansie e dalle pressioni del lavoro. Ho fatto caso come l'indossare un buon profumo, mangiare in un ottimo ristorante, andare al cinema, l'indossare il il maglione di J.W Anderson,- per esempio- mi rendano piu' ottimista e energetico nelle mie attivita' quotidiane e mi aiutino sopratutto a non cadere nella trappola mentale di pensare che la mia vita sia solo lavoro, problemi di lavoro, ansie di lavoro, fatica da lavoro.

No. Piccole dosi di lusso e piccole indulgenze, sparse qua e la', - fosse anche un buon caffe' e un cioccolatino - mi ricordano che le mie giornate solo milgiori di come appaiono e che la mia vita e' piu piacevole di quanto non appaia schiacciata dalle innumerevoli responsabilita' e scadenze giornaliere.

Tutto qui. Rivalutiamo il lusso, materiale e immateriale e volgiamoci piu' bene.

October 15, 2017

Quel Maglioncino Non e' Semplicemente Azzurro...E' effettivamente Ceruleo


Finite le sfilate SS'18, finalmente possiamo  tornare alle basi, vivere in sincronia con la stagione che stiamo vivendo e fare shopping e inmdossare capi e look autunno/inverno. Il ceruleo non e' trendy - il rosso si - ma la celeberrima citazione del 'Il Diavolo Veste Prada' serve a sottolineare come anche la maglieria non e' immune dai trend e dalle influenze delle passerelle.


Da fiero possessore di un maglione navy/blue della collezione J.W Anderson x Uniqlo - e' diventata la mia uniforme 'off-duty'- e lavorando giornalmente in un grande negozio di abbigliamento - River Island - gia' da fine agosto ho maglie, maglioni e cardigan davanti agli occhi e tra le mani. Ecco a seguire una guida per immagini del miglior knitwear d'autore che sta influenzando le proposte fast fashion in vendita.

Cable Knit - Trecce

BURBERRY


MANSUR GAVRIEL

J.W.ANDERSON


Turtle neck - Collo Alto

CHLOE'

STELLA McCARTNEY

MM6 MAISON MARGIELA

December 26, 2016

Saldi di Santo Stefano. L'abbuffata continua.


Ormai  sembro un disco rotto, a commentare negativamente la frenetica attivita' della 'moda veloce' - dall'apertura di Primark in Italia ad aprile al Black Friday e ai saldi che qui, in Inghilterra, iniziano oggi, giorno di Santo Stefano, giorno in cui, per fortuna in Italia, ancora si sta a casa con parenti ed amici invece che lanciarsi a fare shopping per i saldi. Da quando ho inizato a lavorare nell'ambito del retail, cinque anni fa,  non ho mai capito la frenesia e la mentalita' di chi sceglie di uscire il 26 dicembre a rifare shopping, dopo la corsa all'ultimo minuto ai regali del 24 e ancora con il cenone eil pranzo di Natale sullo stomaco. 

Il 12 dicembre fa e' stata discussa in parlamento una petizione popolare riguardo una possibile legge che obblighi i negozi a stre chiusi a Santo Stefano ed iniziare i saldi il 27. il governo inglese ha risposto che non e' loro compito legiferare sui giusti metodi e modi delle aziende di operare nel libero mercato. Decisione giusta e, di nuovo, come per il caso Primark e la fast-fashion in generale, penso che stia ai consumatori cambiare 'marcia', rallentare, comprare meno e meglio e se proprio a S. Stefano si vuole fare un'attivita' fuori casa con i familiari, sincermanete ci siano attivita' piu' produttive e divertenti dello shopping; andare al cinema, a  pranzo/cena fuori, una gita fuori porta. 

Per fortuna a breve ci sara' la Fashion Week Uomo e quella Donna AW17 qui a Londra e l'edizione di gennaio di Altaroma,in cui saremo vicini alla moda vera e lontano dall'abbuffata della moda con 'm' minuscola.

December 1, 2016

Ok! Il prezzo e' giusto! Pensieri sul Black Friday.


Passata una settimana dal Black Friday, seguito dal Sofa Sunday e il Cyber Monday, mi sono guardato attorno, ho letto e investigato, oltre a esserci stato dentro, visto il mio lavoro e tratto delle conclusioni non positive su tutta la faccenda. Ho avuto l'impressione, a partire dal lunedi' precedente al venerdi' 'nero' 25 novembre, che sia online che nei negozi si stesse 'girando la ruota', proprio come nel programma, cercando (a vuoto) di fare CENTO; vendere, vendere, vendere e superare le cifre dello scorso anno, ogni brand con una strategia tutta sua e senza guadagni veri, per i clienti e brand stessi e con una corsa al ribasso come in al mercato. Personalmente sono contro il Black Friday per due ragioni.

La prima riguarda la spinta al consumismo estremo che gia' e' nell'aria visto il perido natalizio. Springere con il marketing a far comprare di piu' e piu' spesso e' allo stesso livello del far shopping da Primark (che come potete leggere qui, e' l'emblema della moda usa-e-getta cattiva); comprare di piu' solo perche' a prezzi ridotti, senza che siano regali programmati e comprare la qualunque approfittando del periodo limitato di tempo. Purtroppo non tutti i consumatori sono avveduti e resistere al fascino degli sconti e' difficile. Ci sono cascato anche io giovedi' scorso, ma ho provveduto oggi a ritornare in negozio il superfluo.

Laseconda ragione della mia contrarieta' al Black Friday riguarda la politica del prezzo a ribasso, che a lungo e breve termine, non porta alcun vantaggio ai business che la usano. A lungo termine infatti, la clientela si abitua ad aspettare che i prezzi calino con conseguente riduzione del fatturato a prezzo pieno, oltre a svalutando il prestigio dei prodotti che, ancora piu' chiaramente, non valgono il prezzo di partenza. A breve termine poi i dati ci dicono che, al di la' delle news uscite che trionfalmente hanno annunciato record di vendite online, nei negozi, la flessione rispetto allo scorso anno e' oscillata dal 15 al 30%. Quello che le vendite online non ci dicono e' la percentuale di merce che e' o sara' rispedita indietro. Io stesso ho fatto acquisti online approfittando degli sconti, per poi ritornarne un terzo, poiche' mi sono accorto di essermi fatto prendere la mano e' di aver comprato piu' di quello che avevo programmato. Gli sconti  prolungati nel tempo( sarebbe bastato fare il Balck friday solo per 24 ore e non 10 giorni!) e troppo spesso, svalutano quindi il brand e non portano guadagni.

La mia conclusione? Spero che dopo quest'anno il trend si inverta e sempre meno negozi si lascino trascinare dalla moda del Black Friday, visto che non porta alcun vantaggio a nessuno e che i clienti venagano lasciati in pace di fare i regali di Natale in pace, senza la lotteria dei prezzi che ogni azienda fa.

April 18, 2016

Primark. Il Low-Cost, Fast Fashion Che Fa Male.


Di solito non mi occupo di argomenti sociali e ambientali ma il nome Primark mi fa sempre ' accapponare la pelle' - anche H&M ad essere onesti per le ragioni che vi spieghero' a breve. Questo post, il suo titolo e la foto di apertura sono volutamente provocatori visto che ci sono tematiche che per catturare l'attenzione devono essere trattate in maniera forte e chiara, oltre che argomentate come si deve. 

Sono settimane che l'apertura del primo Primark in Italia, ad Arese, ha mandato in visibilio non solo gli appasionati di shopping ma anche chi ne scrive, per i bassissimi prezzi, l'opprtunita' di poter avere capi nuovi e trendy ogni settimama e poter permetterselo. Non ho letto UN articolo, o UN post e nemmeno UNO stato sui social media che si chiedesse come possa un'azienda fare fatturato vendendo jeans a €10 senza andare a fondo alla questione. Il sito aziendale Primark ne da' una spiegazione ufficiale, ma i veri meccanismi dietro a questo marchio che e' il sogno di ogni shopaholic, sono ben altri e dannosi per tutti gli ingranaggi coinvolti in questa velocissima macchina del low-cost, clienti compresi, oltre che l'ambiente e la manodopera. 

Prima di elencare perche' Primark e' dannoso, premetto che le mie opinioni non sono frutto di snobismo e superiorita' - moda firmata contro high street - e chiarire che non sono agiato abbastanza da evitare il fast fashion, ma compro poco, scelgo con attenzione, tratto bene capi ed accessori affinche' durino, sono fortunato nel lavorare per River Island e poter usufruire del 50% di sconto sugli acquisti del marchio (compro comunque 1 o 2 capi al massimo al mese e soendo non piu' di €50) e pur avendo un Primark a Brighton non ci metto piede da 3 anni.


Ecco perche' Primark fa male.

Primark fa male alla psiche di chi ci fa shopping perche' circondati da tanta roba a poco prezzo si rischia di cadere, se gia' non lo si e', nella forma mentis dell'accumulo, del consumismo sfrenato ma sopratutto di entrare nel tunnel mentale dell'usa e getta: 'compro a iosa, tanto e' economico e se si rovina o mi stufo, butto tutto e ricomicio', 'compro a iosa, tanto e' economico e la prossima settimana lo rifaccio di nuovo, non ripetendo l'outfit precedente, visto che me lo posso permettere'.
Di armadi pieni di roba quasi o mai messa gia' ce ne sono in tutte le nostre case. Primark non fa altro che alimentere e accellerare la smania di acquisti e la mania di 'raccattare' il piu' possibile al minor costo. Se pensate di essere mentalmente forti dal resistere ad acquisiti compulsivi e allettanti, fate un esperimento e mettetevi alla prova da Primark: vi assicuro che le prime volte soccoberete e farete incetta della qualunque. Un paio di volte ci sono cascato anche io, ma poi mi sono fermato a riflettere sull'assurdita' di fare shopping come uno zombie e Primark non mi ha piu' visto.



Primark fa male all'ambiente in quanto per guadagnare dalla vendita di capi low cost ne deve vendere in quantita' enormi e altrettando enorme, in termini numerici, ne e' la produzione, con dispendio di materie prime e acqua, non sostenibile a lungo termine e con impatto ambientale anche dopo la vendita. Che fare dei capi low cost accumulati in casa, rovinati e non? Vanno nella spazzatura e in discarica. 
Qui collego anche H&M e il progetto World Recycle Week di questa settimana, abile iniziativa di marketing e 'greenwashing' del marchio svedese, che ha messo su una campagna per spingere tutti noi a riciclare i capi che non vogliamo in negozio in cambio di uno sconto del 15% sui futuri acquisti, incentivando a consumare ancora di piu'. Peccato che i conti non tornino se analizziamo criticamente i numeri che l'iniziativa millanta.
Riciclare una t-shirt fa risparmiare 2000 litri d'acqua. Io penso sia ancora meglio produrre una maglietta in meno e risparmiare tutta quell'acqua a priori: visto che individualmente non possiamo chiedere a H&M di produrre meno, da consumatori possiamo pero' non comprarla quella maglia.  Maggiori dettagli in quest'articolo del Guardian.


Primark ha fatto male alla sua manodopera. Il 24 aprile 20013 crollo'il Rana Plaza in Bangladesh, un laboratorio di otto piani, che produceva tra i suoi marchi anche e sopratutto Primark, uccidendo 1129 persone e ferendone 2500.
Questa tragedia ha messo in luce le scarse condizioni di sicurezza in cui i suoi lavoratori operavano oltre ai bassissimi salari che ricevevano. Molto si e' fatto da allora, Primark ha pagato e sta pagando compensi alle famiglie coinvolte, che hanno subito lutti o danni fisici a lungo e breve termine, sono stati avviati protocolli per la messa in sicurezza e controlli periodici dei laboratori, ma stando agli utlimi sviluppi, ancora c'e' un bel po' di strada da fare per la messa in sicurezza e salari adeguati. 

Queste somo le mie argomentazioni sul perche' il low-cost, fast fashion di Primark fa male e questo post non e'  un invito a boicottare il marchio ma un invito ad essere consapevoli di cosa si sta comprando e di quali meccanismi si celano dietro a tanto bendidio.

January 3, 2016

Print and Printability.Liberty's Shirts

If sale shopping is not for you and you're already thinking about the next season looks, purchases and trends, have a good start, if you're a man or buying for a man, with some of the best flower printed shirts. 'Florals? For spring? Groundbreaking!'  I have to disappoint all the Miranda Priestly out there, in this case, as the floral prints I'm talking about are Libertys not only made from the best quality cotton but above all using Liberty's archive prints. Some of them go back to the '20 when Liberty's started printing its own fabric and the wearability of each print is just perfect as the patterns are detailed but small, colourful but polished, making their printability the best around. Last but not least the price is highly affordable for a high quality shirt  that's seasonless and carries with it a piece of fashion history.

Se lo shopping durante i saldi non fa per voi e state gia' pensando ai look, gli acquisti e i trend della prossima stagione, cominmciate come si deve, se siete un uomo o state comprando per un uomo, con alcune delle migliori camicie a stampa floreale. 'Floreale? Per la primavera? Avanguardia pura.' Devo dissentire con tutte le Miranda Priestly li' fuori, in questo caso, visto che le stampe di cui sto parndo sono quelle di Liberty, non solo fatte con cotton di alta qualita' ma sopratutto con le stampe dell'archivio Liberty. Alcune risalgono agli anni '20 quando Liberty comincio' a stampare i propri tessuti e la vestibilita' di ogni stampa e' perfetta poiche' le fantasie sono dettagliate ma piccole, colorate ma discrete, rendendo la loro stampabilita' la milgiore che si possa trovare. Infine i prezzi sono contenuti per una camicia di alta qualita' che trascende le stagioni e porta con se un pezzo dei storia della moda.












December 26, 2015

Sale Wish List


Just unwrapped my 2015 Xmas presents and today, first day of the sale, I compiled a short sale wish list. Just a few items to put together an outfit and just for the record not all of them are on sale at the moment - i.e the SS16 Prada shoes - but, as you know, accessories can make or break a look ( not a bad excuse!). Whta do you think of my wish list? Do you have one ready?

Neanche il tempo di scartare i regali che oggi, primo giorno di saldi qui in Inghilterra, ho buttato giu' una breve  'wish list' dei saldi. Solo alcuni capi che creano un outfit e per la cronaca non tutto nella lista e' in saldo - come le scarpre SS16 di Prada - ma, come sapete, sono gli accessori che fanno la differenza tra un look che funziona o meno (non male come scusa eh!)
Che ne pensate di questa lista? E voi, ne avete gia' una?

REISS - Wool coat/cappotto di lana

TED BAKER - Check slim trousers/ Pantalone slim a quadri
MARC JACOBS - Mohair+Wool Jumper/maglione in Mohair e lana


ALEXANDER MCQUEEN - Floral print shirt/ camicia a fantasia floreale



MARC JACOBS -Canvas bag/ Borsa in tela

PRADA

December 6, 2015

Un regalo di Lusso non solo per Natale


Un post veloce di ispirazione natalizia ma non solo, visto che quest'anno per i miei ragali ho seguito la filosofia del 'comprare meno ma bene'. La frase e' sentita e risentita ma, diciamocelo, quando poi si arriva al dunque, presi dalla fretta e dall'amsia di non trovare nulla, capita di comprare di fretta e quindi regalare e regalarsi oggetti che dopo la soprpresa iniziale vanno a finire nel dimenticatoio.
Basta pero' davvero poco, basta un secondo per fermarsi a pensare e sopratutto aprire bene gli occhi per capire che quel 'poco ma bene' ce lo abbiamo davanti; basta soffermare l'attenzione su oggetti di lusso, che abbiamo una fascia di prezzio medio-alta, per essere gia' sulla strada giusta e, sopratutto per essere sicuri di acquistare un accessorio o un capo che avra' lunga vita e sara' indossato oltre il mese di dicembre.

Tre settimane fa via mail mi sonoa arrivate le proposte dei designer di Studio DModa e aprendo la cartella immagini stamattina, gia' sapevo che avrei trovato delle idee interessanti da proporre, sia come regali che autoregali (Eh si!) - nota personale; appena Quattromani lancera' le borse da uomo, io saro' il primo ad agguanterne una- visto che conosco e seguo alcuni dei brand che seguono, da Giuliana Mancinelli Bonafaccia a Quattromani, passando per Trenta7 e F2A, oltre a delle new entry. 












August 13, 2015

FW15 Comfy Knits.


Even though it's still a bit early to thinks about knitwear, the rainy and stormy weather of the past few days makes you want to snuggle up and cover up a bit more. Here some lightweight knits for her and him that are great items to layer over a vest/cami top ot a t-shirt/polo when it suddenly the temperature drops and it's a bit chilly. 

Anche se e' ancora un po' presto per pensare a maglie e maglioni, i temporali e le tempeste di questi ultimi giorni ci fanno venir voglia di accoccolarsi e coprirsi un po' di piu'. Eccovi dei capi di maglieria leggera per lei e per lui ideali da indossare sopra dei top/canottiere o t-shirt/polo quando all'improvviso la temperatura cala e fa freddo.


DKNY 

MARKUS LUPFER


COS

APC


































GANT