February 9, 2020

L'incantesimo dello Storytelling. Italo Marseglia & Roi du Lac. Roma Fashion Week by AltaRoma. Gennaio 2020


Difficile sottrarsi dal 'sortilegio' delle passerelle, della Fashion Week, sopratutto quando le collezioni in passerella sono ispirate da una narrazione avvincente, magica e fiabesca. Questo e' cio' che ha accomunato Italo Marseglia e Roi du Lac nell'edizione di gennaio della Roma Fashion Week by AltaRoma. Infatti i due brand hanno attinto dal mondo dell'immaginario per le collezioni A/I '20/21.

Italo Marseglia, stimatissimo per la sua demi-couture e con un appassionato seguito di critici, stampa e buyer, si appella alla pratica divinatoria dello Zoomantismo per creare un'atmosfera di fine '800 che fa da sfondo al regno animale del safari. L'arte di prevedere il futuro osservando i comportameti degli animali permette allo stilista infatti di spaziare da silhouette femminili e sartorialita' maschile, tra look donna e outfit uomo. Le stampe ed i motivi animali si sviluppano tra trasparenze, piume, pizzi, tulle e patchwork. 




Roi du Lac ha gia' in se tutti gli elementi del fiabesco a partire dal nome, Re del Lago, altro nome con cui si identifica il cavaliere della Tavola Rotonda Lancillotto. Inoltre lo stilista Marco Kinloch e' sposato con una vera principessa, Antea Brugnoni Alliata, con cui hanno fondato il brand nel 2016. Roi du Lac e' un marchio di lifestyle, conosciuto e venduto in tutto il mondo sopratutto per le carte da parati, tessuti, piatti e candele profumate, caratterizzate dalle stampe disegnate a mano da Marco. La linea di abbigliamento e' una naturale estensione dei prodotti in offerta.
La collezione Russian Fairy Tales si snoda tra le suggestioni del poeta romantico Aleksnadr Puskin e l'illustratore Bilibin.

Cavalli, cavalieri, uccelli di fuoco e personaggi misteriosi sono i protagonisti delle stampe su seta e jacquard, tagli maschili e sensualita' si alternano per i look da giorno e da sera. Marrone, rosso, blu e sopratutto carta da zucchero ( il colore del marchio) la palette della collezione.







February 4, 2020

Caterina Moro. Suggestioni Boschive e Vera Sostenibilita'. Roma Fashion Week by AltaRoma. Gennaio 2020.


E' veramente incredibile quanta strada si possa fare nell'arco di 12 mesi quando talento, impegno e duro lavoro creano una miscela esplosiva. Queste la mia impressione ogni volta che mi rapporto con il lavoro ( e la persona) di Caterina Moro. Affacciatasi alla Roma Fashion Week lo scorso anno durante Showcase, una partecipazione alla LFW, una sfilata alla Riga Fashion Week, patecipe del debutto del format Rome is My Runway lo scorso luglio, finalmente nell'edizione di gennaio 2020 ha avuto uno slot in calendario tutto suo.

Ho avuto la fortuna di poter scambiare qualche parola con la designer qualche ora oprima della sfilata A/I '20 'Wood', seduti al bar dell'Ex Caserma Guido Reni, mentre aspettava di avere accesso al backstage con la collezione e al telefono con i suoi collaboratori sguinzagliati in giro per Roma alla ricerca, dell'ultimo minuto, di due paia di scarpe. Ho avuto il privilegio di vedere in anteprima il lookbook e farmi spiegare da lei stessa il mood della collezione e alcuni dettagli tecnici.

Il tocco demi-couture di Caterina Moro continua ad informare anche la collezione del prossimo inverno, ispirata ai colori e alla texture del bosco e delle foglie. L'attenzione al dettaglio - come vi spieghero' - non e' mai fine a se stessa o leziosa, ma indice di creativita' accoppiata con un'altissima abilita' tecnica. Il plisse', la maglieria impalpabile e soffice come una nuvola, la pelle, il velluto, il raso e la seta evocano le suggestioni dell'autunno. Le stampe e i cut out foglia, le frange di legno tagliate al laser e una palette di colori caldi su cui spicca il pervinca.






Questa collezione che bilancia con estrema maestria cretivita' e aspetto commerciale e' resa ancor piu' di valore dal processo e dallo sforzo produttivo che si cela dietro il bagliore delle passerelle. Infatti i tessuti a stampe fanno parte del protocollo Wastemark - residui di produzione destinati al macero -, le tinte sono bio ed  il legno ecosostenibile lavorato al laser. Una collezione in parte prodotta a ciclo chiuso, senza scarti e rifuti di produzione. Una sostenibilita' vera e non un mero esercizio di facciata.