October 3, 2016

Un'Italiana (romana) a Parigi e la Moda Raccontata.


Se cinque settimane fa sembrava che raccontare la moda, in passerella e nei negozi, fosse ormai una missione impossibile, e' bastata un azzeccatissimo giro di poltrone per rivedere due collezioni emozionanti a due giorni di distanza, a Parigi. Parlo dell'esordio di Maria Grazia Chiuri da Dior e di Pierpaolo Piccioli in solitaria da Valentino. I due designer (romani) si vanno ad aggiungere allo storyteller di nuova generazione Alessandro Michele.

A prescindere dalla romanita' degli stilisti ( di cui sono fiero) mi sono chiesto come mai loro tre siano capaci di creare collezioni che parlano del passato e del futuro, creative e commerciali e  una gioia per gli occhi e per la mente. Il talento e' uno degli ovvi elementi che li accomuna, dote che che va coltivatoa ed educatoa, ma che in ognuno di noi, in ogni specifico campo, o c'e' o non c'e'.
La lunga gavetta, inoltre li accomuna; la pazienza di lavorare dietro le quinte, negli uffici stile e nei vari reparti, di stagione in stagione, imparando i meccanismi interni di un'azienda e trovando un proprio metodo di lavoro. Infine la capacita' di osservare il mondo a 360 gradi, essere curiosi, documentarsi, appprofondire e trovare connessioni, estetiche e creative che possano concretizzare una collezione in maniera coerente. Spero che il trio, Chiuri, Piccioli, Michele siano di esempio per quegli stilisti che di stagione in stagione fannos filare collezioni vuote, prive di contenuto e significato, utili solo a intasare Instagram e a buttare fumo negli occhi con il 'see now, buy now'

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